ROMA - Approderà giovedì in Consiglio dei ministri il ddl "misure contro la prostituzione" a firma del ministro per le pari opportunità Mara Carfagna. Il provvedimento, infatti, ha ricevuto oggi il via libera nella riunione del preconsiglio. A quanto si apprende, il testo è stato licenziato senza modifiche.
Secondo il ddl, prostituirsi continuerà a non essere un reato ma sarà vietato farlo per strada. Per i trasgressori, sia le lavoratrici del sesso sia i clienti, sono previste in egual misura sanzioni, che possono arrivare anche all'arresto. Con questo ddl, il governo vuole - e lo dice già il titolo - contrastare il fenomeno della prostituzione e non introdurre semplicemente una nuova regolamentazione.
Vieta quella di strada, senza però entrare nel merito dell'esercizio in forme e luoghi "privati". Il ddl, già annunciato prima dell'estate nell'ambito del pacchetto sicurezza (il suo impianto non ha subito modifiche rispetto alla stesura iniziale), introduce due novità: le sanzioni per i clienti e il divieto di prostituirsi nei luoghi aperti al pubblico.
Le sanzioni ipotizzate prevedono l'arresto, da cinque a 15 giorni, oltre che un'ammenda, da 200 euro a 3 mila euro. In arrivo anche un giro di vite contro la prostituzione minorile. Per chi sfrutta le baby prostitute, è previsto il carcere da sei a 12 anni e multe da 15 mila a 150 mila euro. Si ricorrerà anche al rimpatrio assistito purché sia nell'interesse del minore.
COVRE: COSI' CARCERI PIENE
Le nuove norme in materia di prostituzione che si vogliono introdurre vanno solo a colpire i più deboli: è un parere nettamente contrario quello di Pia Covre, fondatrice del Comitato per i diritti civili delle prostitute, che sottolinea la "schizofrenia" del governo "che se da una parte vuole svuotare le carceri, dall'altra le andrà a riempire di prostitute e di clienti".
"Il governo è in confusione - esordisce la leader storica delle prostitute - con un ministro, quello della giustizia, che vuole mettere i criminali in libertà, e un altro ministro che invece vuole mettere in galera prostitute e clienti". Secondo un rapido calcolo, afferma, tra lucciole e clienti c'é un centinaio di persone al giorno che rischia di finire in carcere con le nuove norme. E poi, aggiunge, "perché mandare in galera persone che non commettono atti criminali ma vendono solo il loro corpo per vivere? Si vuole criminalizzare il sesso a pagamento".
A Pia Covre non piace neanche l'ipotesi che una prostituta possa evitare la pena se dimostra di essere vittima di sfruttamento: "se per dimostrarlo deve denunciare il suo aguzzino, rischiando così la vita, non lo farà mai". Infine, ancora una volta secondo Pia Covre a pagare saranno i più deboli: "i clienti che possono pagare di più useranno Internet, i loro club, le loro case, mentre quelli più poveri che non hanno che la strada saranno puniti".
Secondo il ddl, prostituirsi continuerà a non essere un reato ma sarà vietato farlo per strada. Per i trasgressori, sia le lavoratrici del sesso sia i clienti, sono previste in egual misura sanzioni, che possono arrivare anche all'arresto. Con questo ddl, il governo vuole - e lo dice già il titolo - contrastare il fenomeno della prostituzione e non introdurre semplicemente una nuova regolamentazione.
Vieta quella di strada, senza però entrare nel merito dell'esercizio in forme e luoghi "privati". Il ddl, già annunciato prima dell'estate nell'ambito del pacchetto sicurezza (il suo impianto non ha subito modifiche rispetto alla stesura iniziale), introduce due novità: le sanzioni per i clienti e il divieto di prostituirsi nei luoghi aperti al pubblico.
Le sanzioni ipotizzate prevedono l'arresto, da cinque a 15 giorni, oltre che un'ammenda, da 200 euro a 3 mila euro. In arrivo anche un giro di vite contro la prostituzione minorile. Per chi sfrutta le baby prostitute, è previsto il carcere da sei a 12 anni e multe da 15 mila a 150 mila euro. Si ricorrerà anche al rimpatrio assistito purché sia nell'interesse del minore.
COVRE: COSI' CARCERI PIENE
Le nuove norme in materia di prostituzione che si vogliono introdurre vanno solo a colpire i più deboli: è un parere nettamente contrario quello di Pia Covre, fondatrice del Comitato per i diritti civili delle prostitute, che sottolinea la "schizofrenia" del governo "che se da una parte vuole svuotare le carceri, dall'altra le andrà a riempire di prostitute e di clienti".
"Il governo è in confusione - esordisce la leader storica delle prostitute - con un ministro, quello della giustizia, che vuole mettere i criminali in libertà, e un altro ministro che invece vuole mettere in galera prostitute e clienti". Secondo un rapido calcolo, afferma, tra lucciole e clienti c'é un centinaio di persone al giorno che rischia di finire in carcere con le nuove norme. E poi, aggiunge, "perché mandare in galera persone che non commettono atti criminali ma vendono solo il loro corpo per vivere? Si vuole criminalizzare il sesso a pagamento".
A Pia Covre non piace neanche l'ipotesi che una prostituta possa evitare la pena se dimostra di essere vittima di sfruttamento: "se per dimostrarlo deve denunciare il suo aguzzino, rischiando così la vita, non lo farà mai". Infine, ancora una volta secondo Pia Covre a pagare saranno i più deboli: "i clienti che possono pagare di più useranno Internet, i loro club, le loro case, mentre quelli più poveri che non hanno che la strada saranno puniti".
A Roma in dieci aggrediscono due ragazzi gay. Arcigay chiede l'intervento di Mara Carfagna. Ma lei è troppo occupata a far guerra alle prostitute. E intanto Alemanno...
http://noirpink.blogspot.com/2008/09/attualit-pestatori-prostitute-carfagna.html