È proprio vero: questo è il paese dei furbetti. Questa è l'Italia del clientelismo e del malaffare, dei nepotismi e della vigliaccheria. Non è più l'Italia, ammesso e non concesso che lo sia mai stata, delle personalità e delle intelligenze, non è l'Italia del merito e del coraggio. Ovunque mi giro vedo la raccomandazione dell'ignorante, la vittoria del furbetto, il trionfo della spocchia dei vigliacchi. Vedo le clientele strisciare e sopraffare la buona fede ed il talento dei vincenti. Non mi meraviglio di vedere i miei coetanei partire per altre nazioni e luoghi dove il merito è premiato.
Non mi meraviglio di assistere alla lenta agonia delle
istituzioni, né tantomeno al lento declino delle passioni e della cultura.
Gli ospedali sono pieni di medici (non tutti per fortuna!) che hanno ottenuto la specializzazione, grazie al nepotismo e al baronaggio, non di certo per il merito. I meritevoli sono troppo spesso lasciati e dimenticati nelle sale d'attesa. Risultato? La malasanità!
Le università sono piene di professorini lacchè di altri soloni, e per un dottorato, una cattedra, una collaborazione a contratto inizia il walzer delle raccomandazioni. Il risultato sono Università ben al di sotto degli standard europei per qualità e serietà.
I partiti sono pieni di disoccupati o pensionati in fila per un posto in un consiglio di amministrazione o in qualche ente strumentale.
Tristemente vuoti di giovani meritevoli e passionali, senza alcun doppio fine e motivati soltanto dalla voglia di vivere in un paese migliore.
I comuni e le pubbliche amministrazioni in generale sono piene zeppe di raccomandati senza alcun merito, se non quello di contribuire al declino del sistema paese!
Siete mai entrati in un qualsiasi Comune a chiedere un'informazione?
Chi non lo ha ancora fatto ci vada e mi faccia sapere! Chi dovrebbe tutelare è troppo lontano dalla realtà quotidiana che si vive a Scampia, a Brancaccio e nelle 167 d'Italia.
Vogliamo parlare delle ferrovie? Felice ricovero di migliaia di scansafatiche felicemente raccomandati. Risultato? Treni in ritardo, a volte soppressi, sporchi e senza servizi, degni di un paese invia di sviluppo.
Potrei continuare, ma per amor di patria (è proprio il caso di dirlo!), mi fermo qui.
Non è peccato aiutare qualcuno a trovare un lavoro o mettere a disposizione le proprie conoscenze per favorirne la riuscita professionale. È peccato spingere le incompetenze e gli incompetenti nei posti chiave della società! Favorire l'inserimento nel mercato del lavoro dei meritevoli e degli intelligenti è un servizio al sistema Italia! Questo è il punto. Premiare il valore, le competenze ed il merito. Capirlo non sarà mai troppo tardi.
Non mi meraviglio di assistere alla lenta agonia delle
istituzioni, né tantomeno al lento declino delle passioni e della cultura.
Gli ospedali sono pieni di medici (non tutti per fortuna!) che hanno ottenuto la specializzazione, grazie al nepotismo e al baronaggio, non di certo per il merito. I meritevoli sono troppo spesso lasciati e dimenticati nelle sale d'attesa. Risultato? La malasanità!
Le università sono piene di professorini lacchè di altri soloni, e per un dottorato, una cattedra, una collaborazione a contratto inizia il walzer delle raccomandazioni. Il risultato sono Università ben al di sotto degli standard europei per qualità e serietà.
I partiti sono pieni di disoccupati o pensionati in fila per un posto in un consiglio di amministrazione o in qualche ente strumentale.
Tristemente vuoti di giovani meritevoli e passionali, senza alcun doppio fine e motivati soltanto dalla voglia di vivere in un paese migliore.
I comuni e le pubbliche amministrazioni in generale sono piene zeppe di raccomandati senza alcun merito, se non quello di contribuire al declino del sistema paese!
Siete mai entrati in un qualsiasi Comune a chiedere un'informazione?
Chi non lo ha ancora fatto ci vada e mi faccia sapere! Chi dovrebbe tutelare è troppo lontano dalla realtà quotidiana che si vive a Scampia, a Brancaccio e nelle 167 d'Italia.
Vogliamo parlare delle ferrovie? Felice ricovero di migliaia di scansafatiche felicemente raccomandati. Risultato? Treni in ritardo, a volte soppressi, sporchi e senza servizi, degni di un paese invia di sviluppo.
Potrei continuare, ma per amor di patria (è proprio il caso di dirlo!), mi fermo qui.
Non è peccato aiutare qualcuno a trovare un lavoro o mettere a disposizione le proprie conoscenze per favorirne la riuscita professionale. È peccato spingere le incompetenze e gli incompetenti nei posti chiave della società! Favorire l'inserimento nel mercato del lavoro dei meritevoli e degli intelligenti è un servizio al sistema Italia! Questo è il punto. Premiare il valore, le competenze ed il merito. Capirlo non sarà mai troppo tardi.
Posta un commento